Ingredienti
- 300 g Pane toscano
- 800 g Pomodori da sugo
- 1 l Brodo vegetale
- 3 Spicchi di Aglio
- Basilico
- 50 ml Olio extravergine di oliva
- Sale
- Pepe nero
Indicazioni
La pappa al pomodoro è un piatto povero di origine contadina tipico della cucina toscana. E’ realizzata con pochi ingredienti semplici e genuini, primo fra tutti il pane sciocco toscano. Oltre al pane toscano vengono utilizzati pomodori maturi, aglio, basilico e abbondante olio extravergine di oliva.
La pappa al pomodoro è un piatto estivo perché solo in questo periodo si trovano degli ottimi pomodori e basilico profumato e anche perché è un piatto rinfrescante e reidratante. Può essere consumato anche nei periodi di caldo intenso, anche perché non va servito caldo ma tiepido.
Gioia di grandi e piccoli, questa zuppa è una buona alternativa alla solita minestra e sale a pieno titolo sul podio dei migliori piatti del riciclo della cucina italiana. Infatti, insieme alla ribollita e alla panzanella è perfetta per riciclare il pane indurito.
La zuppa, nata in Toscana, è diventata famosa e si è diffusa in tutta Italia grazie a Gian Burrasca, idolo della letteratura per ragazzi. Fu lui a sollevare la ribellione che portò alla caduta della minestra di riso e al trionfo della pappa col pomodoro sulle tavole di intere generazioni. La trasposizione televisiva del libro portò al successo della canzone “Viva la pappa al pomodoro” e questo è esemplificativo di quanto buono sia questo piatto, così semplice ma tanto saporito!
Passaggi
1 Fatto | |
2 Fatto | |
3 Fatto | Aggiungete nel tegame le fette di pane, versate il brodo vegetale, regolate di sale e pepe e portate ad ebollizione mescolando di tanto in tanto. |
4 Fatto | Abbassate il fuoco, cuocete lentamente per circa un’ora a tegame coperto, mescolando spesso con una frusta e unite, se necessario, ancora un po’ di brodo. Continuate la cottura finché il liquido si sarà consumato quasi completamente: alla fine si dovrà ottenere una zuppa densa. Spegnete la fiamma, guarnite con foglie di basilico e condite con un filo d’olio. La zuppa non si mangia mai bollente, ma sempre tiepida. |